Disortografia

La disortografia è un disturbo specifico della scrittura, il bambino disortografico ha una grande difficoltà nel rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto: è la difficoltà a tradurre correttamente i suoni delle parole in simboli grafici.

I bambini con questa difficoltà sono intelligenti (anche più della media), commettono soltanto un numero maggiore di errori nella scrittura rispetto ai bambini della loro età e con il loro stesso grado di istruzione.

Può derivare da una difficoltà di linguaggio, da scarse capacità di percezione visiva e uditiva, da un’organizzazione spazio-temporale non ancora sufficientemente acquisita, da un processo lento nella simbolizzazione grafica.

 

COME E QUANDO SI MANIFESTA

Con l’ingresso nella scuola primaria si possono manifestare la prime difficoltà nello scrivere correttamente la parole.

Le più comuni manifestazioni sono:

  1. scambio di grafemi fonologicamente simili (f/v, d/t, p/b, c/g, gu/qu, r/l, m/n, s/z) o visivamente simili (a/e, m/n,)
  2. omissione/aggiunta di lettere o sillabe (es. pote per ponte, foco per fuoco, tavololo per tavolo)
  3. inversione di lettere o sillabe (es. ol per lo)
  4. mancati raddoppiamenti (es. stele per stelle)
  5. inversione della sequenza dei suoni all’interno di una parola (es. sefamoro per semaforo)
  6. separazioni o fusioni illegali (l’avabo al posto di lavabo,acasa invece di a casa)
  7. scambio di grafema omofono (l’ago per lago o c/q)
  8. omissione/aggiunta della lettera h

 

COSA DEVONO FARE GENITORI E INSEGNANTI

L’alunno disortografico con grande probabilità vivrà in primis la propria difficoltà, può sentirsi responsabile dei propri insuccessi scolastici, può manifestare dei disagi come ad es. chiudersi in se stesso, può avere ripercussioni sulla propria autostima non riuscendo a darsi anche una spiegazione ragionevole di ciò che gli succede.

Un continuo insuccesso scolastico può sviluppare nell’alunno una sorta di rassegnazione o impotenza appresa, che si evidenzia con apatia e mancanza di voglia di riscattarsi. Il bambino può considerare l’insuccesso attribuito esclusivamente alle caratteristiche personali; si autoconvince che l’insuccesso sia dovuto alla mancanza di abilità, di intelligenza, cosa del tutto errata in quanto un bambino disortografico è intelligente.

Compito degli insegnanti e dei genitori è di non colpevolizzare il bambino ma rivolgersi ai professionisti per fare luce su cosa sta capitando.

La disortografia, quindi, non deve essere sottovalutata ma affrontata tempestivamente e adeguatamente. A questo scopo possono essere molto utili attività di potenziamento specifiche, mirate ad un miglioramento della produzione scritta, tenendo anche conto degli aspetti emotivi di ogni singolo bambino.

 

ASSOCIAZIONE CON ALTRI DISTURBI

Alla disortografia si possono associare altri disturbi specifici dell’apprendimento, in particolare la disgrafia e la dislessia.

 

QUANDO SI FA LA DIAGNOSI

Il riconoscimento di una difficoltà oggettiva e significativa può essere fatto solo alla fine della seconda elementare.

 

COSA FARE DOPO LA DIAGNOSI

Sulla base dell’età del bambino può essere più opportuno impostare un programma di potenziamento delle abilità fragili o l’inserimento degli strumenti compensativi e dispensativi a scuola e nei compiti pomeridiani.

 

COME SCRIVE UN DISORTOGRAFICO

Il seguente è un esempio di come può scrivere un bambino disortografico:

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Disortografia ultima modifica: 2015-11-22T16:51:54+01:00 da admin